Infortuni Covid: sul lavoro più colpite le donne

Il 27 luglio l’I.N.A.I.L. (Istituto Nazionale ‘Assicurazione Infortuni sul lavoro), tramite il C.S.T. (Consulenza Statistico Attuariale), ha pubblicato la “Scheda Nazionale Infortuni sul lavoro da Covid-19” con i dati aggiornati delle denunce alla data del 30 giugno 2022.

I dati per età e genere

Dall’inizio della pandemia sono 278.431 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 segnalate all’Istituto a partire dal mese di gennaio 2020: 148.900 nel 2020, 48.537 nel 2021 e, nel primo semestre di quest’anno, 80.994. La componente femminile è la più colpita con il 68,3% dei contagi, appena il 31,7% riguarda gli uomini, in tutte le Regioni italiane ad eccezione della Sicilia (49,1%) e della Campania (48,1%). Il dettaglio per classe di età mostra come il 41,4% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni, a seguire le fasce 35-49 col 36,5%, under 35  col 20,1% ed over 64 anni con il 2%. Gli italiani rappresentano l’88,2% (i due terzi sono donne) mentre gli stranieri sono all’11,8% (otto su dieci donne):la nazionalità più colpita è quella rumena (20,8%), seguita da quella peruviana (12,3%), albanese (8,0%), moldava e svizzera (4,4%) ecuadoregna (4,0%).

I dati fra regioni e città

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale il Nord-Ovest è in testa con il 40,7% (Lombardia prima con il 23,8%),, seguita dal Nord-Est con il 22,2% (Veneto al 10,7%), poi il Centro con 16,7% (Campania al 7%), ed infine le isole col 6,1% (Sicilia al 4,3%). La provincia con il maggior numero di contagi è Milano col 8,7%, seguita da Torino (6.5%) e Roma (6,4%):Il settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili) registra il 63,3% delle denunce codificate trasmesse telematicamente dai medici, seguito dall’amministrazione pubblica (organi preposti alla sanità, Asl) con l’8,5%. La sanità e assistenza sociale ha mostrato un andamento con punte molto elevate nelle fasi più acute della pandemia. Il personale dell’ambito sanitario risulta più interessato dai contagi, prima fra tutte la categoria dei tecnici della salute con il 37,6% delle denunce, seguono gli operatori socio-sanitari con il 16,3%, i medici con il 8,4%, gli operatori socio-assistenziali con il 5,6% ed i personale non qualificato nei servizi sanitari con il 4,4%.

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Autore dell'articolo: Fabio Pirracchio

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