Fumo di terza mano? Altra sfida per la Giornata senza tabacco

La ” Giornata mondiale senza tabacco” venne indetta, per la prima volta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) il 7 aprile del 1988 in concomitanza col 40° anniversario della fondazione. Lo slogan scelto per quest’anno è “Grow food, not tobacco”, abbiamo bisogno di cibo non di tabacco: un invito ai coltivatori a introdurre coltivazioni sostenibili e nutrienti per la popolazione.

I dati della letteratura e della riceca

I dati statistici di quest’anno stimano una mortalità di circa 6 milioni di persone per complicanze derivanti dall’uso del tabacco dei quali circa 600.000 casi dovuti al cosiddetto fumo passivo. Si parla anche di “fumo di terza mano”, particelle cancerogene che si depositano sui vari oggetti compresi i tappeti ed i pavimenti dove spesso giocano i bambini.

Secondo il Global Youth Tobacco Survey sarebbero circa 14 milioni i giovani di età compresa tra i 13 ed i 15 anni che fumano attratti dalla grande pubblicità delle case produttrici di prodotti da fumo. Sono circa 11,7 milioni i fumatori in Italia con una percentuale del 22,3%, poco più di un italiano su cinque, ma con una presenza di adolescenti del 21%, una percentuale quasi doppia rispetto agli altri paesi europei che presentano una percentuale del 12%.La prevenzione del tabagismo è stato inserito  nel piano oncologico nazionale 2023-2027 adottato nella conferenza Stato-Regioni svoltosi il 26 gennaio scorso a Roma in coerenza con il piano europeo contro il cancro del 2021 “Europe’s Beating Cancer Plan”.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio

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