Allergie primaverili vs Covid-19: come riconoscere i diversi sintomi

L’uso delle mascherine usate in questi tempi hanno determinato degli effetti positivi: la protezione delle persone allergiche agli attacchi dei pollini e delle polveri. In genere la primavera, da sempre, genera la diffusione delle allergie respiratorie.Uno studio della AssoSalute (Associazione Nazionale Farmaci di automedicazione), una associazione del settore della Federchimica che raggruppa i produttori dei farmaci automedicali, svolto in collaborazione col Centro di medicina personalizzata per l’asma e l’allergologia dell’Humanitas di Milano, permette di riconoscere i sintomi del Covid-19 da quelli della rinite allergica e dell’asma. E’ stato rilevato pure come gli allergici risultano meno sensibili al coronavirus.

I sintomi tipici dell’allergia e dell’asma

In caso di rinite allergica i sintomi evidenti sono: naso chiuso o che cola, starnuti anche frequenti, tosse e lacrimazione, pruriti; in caso di asma si avvertono sibili, fischi, costrizioni bronchiali e fame d’aria.

I sintomi del Covid-19

Qualora sono presenti, invece, tosse secca, febbre, stanchezza, difficoltà nel respirare e perdita dell’olfatto e del gusto, risulta opportuno il consulto del medico per una probabile infezione da Covid-19 e delle sue varianti.

I cambiamenti climatici e le allergie

E’ da constatare pure come i cambiamenti climatici in corso, inverni tiepidi e senza precipitazioni, associati all’innalzamento delle temperature stanno modificando il ciclo vegetativo delle piante con anticipo delle fioriture ed anche con il prolungamento delle varie fioriture delle piante allergeniche, come ad esempio la parietaria e la betulla (mese di gennaio), il cipresso (febbraio), le graminacee (marzo). Il mese di aprile offre una maggior produzione di pollini di varie specie già presenti mei primi mesi dell’anno su tutto il territorio nazionale.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio

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