Fra ricorsi e Covid-19 l’attesa dei nuovi medici specializzandi

“Aspettando Godot” di Samuel Beckett sembra di andare in scena per gli specializzandi che hanno affrontato l’ultimo concorso svoltosi, con notevole ritardo a causa del Covid-19, il 22 settembre scorso. Numerosi candidati hanno presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) del Lazio in relazione ad un quesito ritenuto mal formulato, determinando la sospensione delle graduatorie. Avverso la sentenza il Ministero dell’Università e della Ricerca ha presentato ricorso al Consiglio di Stato che ha accolto l’appello cautelare del Ministero ed ha fissato una camera di consiglio per il prossimo 15 dicembre. La pubblicazione dell’elenco degli specializzandi vincitori (oltre 14.000) ed ammessi era prevista per le ore 12 del 5 ottobre ma i vari ricorsi hanno rinviato l’intero percorso previsto per la scelta della sede, la pubblicazione delle assegnazioni alle varie Scuole di specializzazione e le immatricolazioni alle rispettive Università. Nonostante tutti questi ritardi il Ministero conferma che la presa di servizio degli specializzandi avverrà il 30 dicembre prossimo; permane, però, il disagio dei medici che sono attualmente in servizio nelle varie A.S.L. per la lotta al Covid-19 e che avranno poco tempo nel programmare eventuali spostamenti in questo periodo. Molti medici coinvolti starebbero organizzando un sit-in davanti la sede del Ministero di viale Trastevere a Roma. 

RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio