Godzilla: la nube di sabbia fotografata dalla NASA

In modo ciclico il pulviscolo del deserto del Sahara invade gli altri continenti. Verso la fine del mese di giugno questo fenomeno ciclico, il “Saharan Air Layer”, ha raggiunto una notevole intensità osservato sia dal satellite Earth della NASA che utilizza uno strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectoradiometer), che dal un altro satellite, il NOAA’s GOES-East. Ogni anno, normalmente, quasi 800 milioni di tonnellate di pulviscolo volano letteralmente dal Sahara verso le spiagge dei Caraibi, l’America del Nord ed il bacino del Rio delle Amazzoni fertilizzando tra l’altro i terreni della foresta pluviale amazzonica. Secondo i dati dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (W.M.O.) si tratterebbe adesso di un evento storico per intensità ed altezza raggiunta. La nube di sabbia ha sorvolato l’Oceano Atlantico fino a raggiungere, offuscando completamente, il cielo delle isole caraibiche (Martinica, Guadalupa e Porto Rico), molti paesi del Sud America, la penisola dello Yucatan in Messico ed anche gli Stati Uniti d’America che all’evento ha dato il nome di “Godzilla Dust Cloud”. Il livello di PM10 ha superato di molto i 400 microgrammi per metro cubo, in alcuni punti anche i 500; aggiungendo altri problemi respiratori in questa fase con il Covid-19 che ha raggiunto tantissimi paesi dell’area. 

Ricostruzione grafica della nube di sabbia Godzilla ripresa dallo spazio, e la sua evoluzione nel tempo. Fonte: NASA Earth Observatory.

Nel mese di gennaio di quest’anno è toccato invece all’Europa essere invasa dalla sabbia sahariana. Allora la tempesta “Gloria” ha imperversato inizialmente sulla penisola iberica, per poi dirigersi verso Francia ed Italia, arrivando pure sulle nevi delle Alpi.

La nube di sabbia staziona a bassa quota nell’atmosfera, e questo spiega i tanti disagi ed i disturbi respiratori. Fonte dell’immagine: NASA Eartch Observatory.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio