Malattie respiratorie: rebus riaperture degli ambulatori

Dopo le chiusure disposte per l’emergenza Covid-19 che hanno interessato anche gli Ambulatori per la cura e la diagnosi delle malattie croniche come asma, asma grave e BPCO, l’Italian Thoracic Society (I.T.S.) e l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (A.I.P.O.) hanno da poco pubblicato una indagine sulla riapertura degli ambulatori.

Dai risultati ottenuti al momento solo il 10% dei centri ha riaperto l’ambulatorio per le visite mediche. Dalle risposte ricevute il 45% dei centri specialistici non consentirà per adesso nuove prenotazioni al fine di poter smaltire quelle visite pregresse che si sono accumulate nei due mesi di lockdown. Mentre il 24% dei centri accetterà nuove prenotazioni solo per alcuni dei sevizi erogati.

In quasi l’80% dei centri ambulatoriali il cosiddetto “triage”, ovvero l’analisi preliminare per la valutazione di eventuali infezioni respiratorie, verrà effettuata raccogliendo sia l’anamnesi, ovvero informazioni cliniche sullo stato di salute del paziente, sia misurando la temperatura corporea. Nel 60% dei casi questa attività sarà svolta da un infermiere dedicato.

Ma la ripartenza dovrà armonizzarsi col numero massimo di pazienti visitabili al giorno, all’incirca 10 secondo i dati disponibili, aggiungendo la necessità dell’opportuno distanziamento anche di tempo tra un paziente ed il successivo. Nel 62% degli ambulatori il paziente non avrà la possibilità di avere un accompagnatore all’interno dell’ambulatorio. Riguardo i Dispositivi di Protezione individuali (D.P.I.) nel 69% dei casi sarà obbligatorio indossare sia guanti che mascherina. Sembra che molti centri clinici rinvieranno la propria apertura dei propri ambulatori di almeno altre 2 settimane per potersi attrezzare al meglio. Comunque in tutto questo periodo di lockdown sono stati già opportunamente prolungati i “Piani terapeutici” necessari per la prescrizione di particolari farmaci ai pazienti. L’A.I.P.O ha tra l’altro pubblicato una mappa degli ambulatori italiani con i dati sulle riaperture.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio