Viaggi in Sardegna e Sicilia: obbligo registrazione e tampone

“E’ necessario difendere la fascia buona conquistata dalla Sardegna, che è la prima, e per ora unica, regione sottoposta a limitazioni più blande” con queste parole il presidente, Christian Solinas, ha spiegato l’ordinanza n. 5 dal titolo: “Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica” a partire da lunedì 8 marzo.

Le regole per chi arriva in Sardegna

Tutte le persone che arrivano nell’isola con mezzi navali ed aerei “sono tenuti a registrarsi prima dell’imbarco accedendo alla sezione ‘Nuovo Coronavirus’ nella home page del sito istituzionale della Regione Sardegna (www.regione.sardegna.it) o mediante l’applicazione ‘Sardegna Sicura’ scaricabile dagli app-store per sistema operativo iOS e Android” .Ogni passeggero dovrà presentare copia della ricevuta di avvenuta registrazione assieme agli altri documenti d’imbarco ed un valido documento di identità: eventuali minori vanno inseriti nella stessa dichiarazione. Le medesime regole sono estese alle unità di diporto e ai pescherecci. I passeggeri devono, pertanto, dare atto dell’avvenuta vaccinazione; quelli non vaccinati o che non si sono sottoposti a tampone, devono sottoporsi all’arrivo al tampone rapido antigenico nei porti e negli aeroporti, oppure, entro 48 dall’ingresso nel territorio regionale, sottoporsi a proprie spese al tampone molecolare presso una struttura autorizzata che fornirà comunicazione all’Azienda sanitaria competente.

Le regole per chi arriva in Sicilia

Analogo provvedimento è stato assunto dal presidente Nello Musumeci per la Sicilia con la proroga dei controlli già previsti nei porti e negli aeroporti siciliani: è prevista la registrazione sulla piattaforma http://www.siciliacoronavirus.it. La misura non è prevista solo per i pendolari che lasciano la Sicilia per un periodo inferiore ai quattro giorni.

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Autore dell'articolo: Fabio Pirracchio