Timori per la variante indiana: divieto di ingresso dall’India

La variante indiana, denominata B.1.167, è di già comparsa anche nei Paesi europei, Italia compresa. Il ministero della Sanità ha, di conseguenza, disposto il divieto di ingresso nel territorio italiano di quanti siano stati in India negli ultimi 14 giorni. Consentito l’ingresso ai cittadini italiani, i quali dovranno comunque sottoporsi al rientro ad un periodo di quarantena di 14 giorni. La variante indiana, scoperta nel corso del mese di ottobre 2020, ha messo in ginocchio l’intera India che sta registrando record di contagi e decessi ogni giorno, anche per i molti raduni di massa che rappresentano una consuetudine per tutti gli abitanti, come l’immersione rituale nel “Fiume Gange”. Secondo gli organi Gli ospedali sono completamente al collasso e per i pazienti mancano addirittura le bombole per l’ossigeno. La variante è caratterizzata da una maggiore trasmissibilità per la presenza di una doppia mutazione (denominate I.452R ed E484Q) della proteina “spike” rispetto al ceppo originario del Covdi-19. Inoltre sembra evienziarsi una minore efficacia dei vaccini attualmente disponibili in commercio. Il primo caso registrato in Italia è avvenuto in Toscana.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio

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